Se qualche anno fa ci avessero detto di immaginare non i droni ma la danza come aspetto caratterizzante dei Mamuthones, ben, nessuno ci avrebbe creduto. Ovviamente la “danza” nell’accezione distorta che si addice a un gruppo del genere, ché anni di bordoni acidi non si dimenticano così facilmente.
L’ultimo album del quartetto veneto legato alla cosiddetta “Italian Occult Psychedelia” si chiama Fear on the Corner, è uscito lo scorso anno sulla beneamata Rocket Recordings e tira una linea fra il suono della New York dei dancefloor underground di fine Settanta e certa ritualità psichedelica da sempre nel DNA della formazione guidata da Alessio Gastaldello. Ritmi scomposti, dilatati, reiterati, massacrati, degenerati e sudatissimi, che trovano conferma nei ritmi schizoidi dell’ultimissimo EP “A Place in the World”, in arrivo a inizio aprile sempre su Rocket. Un rituale mutante, per un futuro distopico più che relativo a un passato ancestrale.
Scritto da Mary Anne