Meno male che esistono ancora gruppi come i Sister Iodine. Che esiste ancora chi fa casino senza sentire la necessità di scendere a compromessi, chi rinuncia alla rappresentazione, alla mediazione, in nome soltanto della propria urgenza. Gente come i Sister Iodine non si è nemmeno accorta dell’epoca del noise da salotto, quando pure il rumorismo sembrava aver bisogno delle certificazioni come l’agricoltura biologica.
Avevano una loro strada, han tirato dritto. Dal fermento creativo degli squat degli anni 90 alla resistenza dei gilet jaunes, l’underground francese (ed europeo) è mutato nei luoghi, nelle forme, nelle pratiche, ma non ha perso il principio di partenza: quello di fare scelte radicali e perseguirle con tutte le proprie forze. Un caos radioattivo che non decade col passare dei decenni. Potrebbero trascorrere anche dei secoli, ma i Sister Iodine li troveremmo sempre lì, sulle barricate, a far casino.
Scritto da Filip J Cauz