E così è arrivato l’esordio lungo dei Coma_Cose. In un periodo discografico in cui l’album cede il passo al singolo a cadenza mensile, il duo di base a Milano ha deciso comunque di affrontare la sfida del formato old school, nonostante proprio grazie ai singoli sia riuscito ad affermarsi tra i nomi di punta della nuova musica pop italiana. Anima Lattina, Pakistan, Nudo integrale, Post-concerto sono solo alcuni dei brani che hanno imposto all’attenzione di tutti il progetto di Fausto Lama e California, garantendogli passaggi radiofonici e concerti sold-out, tra le critiche di chi diceva «non hanno nemmeno pubblicato un album».
Bene, dopo l’EP Inverno Ticinese è arrivato l’esordio Hype Aura, con un tipico gioco di parole che connota il registro linguistico del duo e fa gelare il sangue degli hater. Se si vuole conoscere il pop italiano di oggi, però, non ci si può non rivolgere ai Coma_Cose – rimasti fedeli alla giovane etichetta Asian Fake, la stessa di Ketama126. La paura di non essere all’altezza e di essere ripetitivi è vinta: l’album semmai cristalizza le loro caratteristiche, ne riprende e ne migliora gli stilemi già noti, forse senza aggiungere novità sostanziali ma arricchendo finalmente il repertorio della band e di conseguenza la scaletta dei live.
Arriviamo infatti a questo capitolo: se finora i concerti del duo sono stati una sorta di aperitivo, adesso con pezzo come Mancarsi o Granata potremo assistere a uno spettacolo più completo. C’è da dire però che Fausto e California sanno tenere molto bene il palco e quando si sono esibiti con un batterista live o full band hanno già ben impressionato. Sicuramente rimarremo sotto palco «Fino a quando non accendono le luci».
Scritto da Livio Ghilardi