Mettete nella stessa stanza un bambino di pochi anni e un parco di macchinine, trenini o aeroplani. Con estremo rigore scientifico, potrete tracciare una curva di impazzimento in cui è possibile individuare, con altrettanta facilità, il momento in cui il suddetto bambino smette di utilizzare in maniera consona i giocattoli per posizionarli invece negli angoli più reconditi della stanza o nelle posizioni meno ortodosse possibili.
Mettete Paola Pivi nella stessa stanza, ma con oggetti a grandezza d’uomo, e otterrete gli stessi risultati. Aerei ribaltati, orsi colorati e ballerini, asini sulle barche. Lei è così: ironica, surreale, imprevedibile, poetica e irriverente a fin di bene. Il MAXXI questo aprile le dedica una monografica, tra vecchi lavori e nuove istallazioni site specific: da “Scatola umana” – una scultura cubica in plexiglas di 10 centimetri per lato, risalente al 1994 – all’ultimissimo “World Record”: un “biscottone” di cento materassi disposti sue due livelli, in cui sarà possibile sdraiarsi, interagire e pensare per qualche istante a un mondo alla rovescia.
Scritto da Nicola Gerundino