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ven 12.04 2019 – dom 14.04 2019

Fotografia Europea 2019

Dove

Reggio Emilia
Reggio Emilia

Quando

venerdì 12 aprile 2019 – domenica 14 aprile 2019

Quanto

€ 15/12

Contatti

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Un ballerino e un robot, l’uno di fronte all’altro in un poetico confronto tra essere umano e intelligenza artificiale. La foto della giovane francese Justine Emard esposta nelle ritrovate sale dei Chiostri di San Pietro è quella che più di tutte, secondo il direttore artistico Walter Guadagnini, rappresenta la nuova edizione del festival Fotografia Europea, quest’anno declinato sul tema dei Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi sono le coordinate attraverso le quali si snoda un percorso espositivo che mette insieme grandi artisti del passato, maestri del presente e giovani promesse e apre anche quest’anno le porte di decine di palazzi e luoghi inediti di Reggio Emilia a mostre, incontri, workshop e spettacoli.

Dopo un anno di stop per il restauro, i Chiostri di San Pietro ritornano quindi a essere il fulcro dell’evento e sede di una collettiva che ritrae il Giappone – paese ospite di quest’edizione – attraverso i lavori dei suoi giovani e più promettenti fotografi (Kenta Cobayashi, Motoyuki Daifu e Ryuichi Ishikawa) e il racconto di artisti europei (Justine Emard, Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian, Pierfrancesco Celada) e asiatici (Pixy Liao). Oltre a tutto questo, c’è spazio anche per il progetto sulle migrazioni Fifty-Fiftyi realizzato tra Libia e confine tunisino dal francese Samuel Gratacap, uno dei protagonisti della fotografia documentaria contemporanea europea, e il video di Franceso Jodice, Rivoluzioni.

Ma sono altrove le mostre più attese di quest’anno: le stanze di Palazzo Magnani ospitano, infatti, le tappe salienti della carriera e della vita del grande Horst P. Horst (1906-1999), dagli scatti lo hanno reso un protagonista a livello mondiale della fotografia di moda ai ritratti della comunità artistica parigina degli anni trenta; Palazzo da Mosto raccoglie le immagini di Larry Fink, dalle grandi battaglie civili ai party esclusivi tra Hollywood, dalla vita rurale alle palestre pugilistiche (il fotografo americano sarà, inoltre, protagonista di un incontro al Teatro Cavallerizza il 13 aprile alle h 21).

Sempre a Palazzo da Mosto, Arabian Transfer di Michele Nastasi mette in luce la condizione transitoria di sei città della Penisola Araba (Abu Dhabi, Doha, Dubai, Kuwait City, Manama, Riyadh) perlopiù popolate (ed edificate) da immigrati di tutto il mondo, laboratorio vivente dell’incrocio tra culture.

Novità nella mappa, i sotterranei del Teatro Valli che accolgono le mostre di due artisti selezionati attraverso la open call: l’artista finlandese Jaakko Kahilaniemi e la fotografa franco-armena Lucie Khahoutian. Il primo approfondisce la composizione e il significato di un’area boschiva selvaggia in Finlandia, mentre Lucie Khahoutian orchestra un confronto tra Armenia e Francia mescolando i codici visivi armeni tradizionali con un ambiente più europeo e occidentale.

Dalla call di Giovane Fotografia Italiana nasce poi la mostra Ropes/Corde dei Chiostri di San Domenico con i vincitori Fabrizio Albertini, Silvia Bigi, Emanuele Camerini, Marta Giaccone, Luca Marianaccio, Iacopo Pasqui, Jacopo Valentini; nella Sinagoga, invece, Vincenzo Castella espone con fotografie di grande formato il suo progetto Urban Screens, visione di una vegetazione al contempo addomesticata e inconoscibile, riflessione sul rapporto dell’uomo contemporaneo con l’elemento naturale.

A pochi passi da lì c’è lo Spazio Gerra, da sempre deputato alle testimonianze storiche del costume nazionale, quest’anno con Confessioni. Canzoni vissute, mostra che guarda al decennio d’oro della canzone d’amore italiana, sviluppatasi negli anni settanta, concentrandosi particolarmente sui temi della confessione e sui relativi processi d’identificazione.

E, ancora, i concerti di apertura in Piazza Prampolini di Iosonouncane, Dino Fumaretto e La Rappresentate di Lista, l’afterparty di Gluqbar ai Chiostri di San Pietro, l’incontro con Oliviero Toscani (il 13 aprile), la lectio magistralis di Mogol (il 14) e molto molto altro. Qui il programma completo.

Scritto da Salvatore Papa