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lun 08.04 2019 – dom 14.04 2019

Insecure: Public Space in the Age of Big Data

Dove

c/o PARK ASSOCIATI
Via Garofalo 31, 20133 Milano

Quando

lunedì 08 aprile 2019 – domenica 14 aprile 2019

Quanto

free

Monitors display a video showing facial recognition software in use at the headquarters of the artificial intelligence company Megvii, in Beijing, May 10, 2018. Beijing is putting billions of dollars behind facial recognition and other technologies to track and control its citizens. (Gilles SabriÈ/The New York Times)

Per il secondo anno lo studio Park Associati ospita all’interno del Park Hub, una sezione dello studio dedicata alle mostre e agli eventi, un progetto di design durante il Salone. Questa volta, però, non si tratta di un’azienda, ma di due designer giovani, Žan Kobal, dalla Slovenia, e Weixiao Shen, dalla Cina, che hanno risposto alla design call lanciata in autunno dallo studio.
La mostra, curata da Virginio Briatore, mette in questione il più classico degli strumenti di sorveglianza, la telecamera CCTV. I due, provenienti dritti dritti da Eindhoven, propongono la classica visione di un futuro orwelliano in cui una dittatura digitale porta alla morte dello spazio pubblico, la limitazione della privacy individuale ed una società controllata.

Il progetto offre l’opportunità di riflettere sulla vecchia ossessione di Foucault, il panopticon, e su come gli spazi comuni siano stati sempre più “privatizzati” in nome della sicurezza. Una delle conseguenze è che gli stessi spazi pubblici diventano anche campi di prova per definire un comportamento pubblico accettabile – e inaccettabile, un modo per sorvegliare più da vicino la popolazione domestica.
Un’ultima domanda sorge dalla mostra: cosa possiamo fare per proteggerci? Siamo felici che anche i cinesi e gli sloveni, seppur olandesizzati, se lo chiedano, perché mai come in questo caso l’unione fa la forza e magari qualche soluzione spunta fuori.

Scritto da Lucia Tozzi