Attiva fin dagli anni sessanta, Anna Maria Maiolino, artista brasiliana di origine italiana, evoca il suo esilio e si fa portavoce delle condizioni sociali e politiche che caratterizzano il Brasile. Fondendo due orizzonti così diversi, creatività italiana e sperimentazione delle avanguardie brasiliane, la Maiolino riesce a produrre con il proprio lavoro un elogio alla vita. Le sue opere sospese tra concettuale e minimalismo, senza mai poter essere classificate né come l’uno né come l’altro, sono transizioni tra arte e realtà. In una proliferazione di disegni, poesia, video, pitture, installazioni, fotografie, performance, prende forma un’incessante ricerca intorno alla nozione di soggettività, ai rapporti umani e alle difficoltà comunicative e di espressione. Costruito su binomi, il suo lavoro esplora il sottile confine tra fisicità, intimità e spiritualità attraverso le dicotomie in costante trasformazione tra assenza e presenza, positivo e negativo.
Prima grande retrospettiva in un’istituzione italiana, la mostra dedicata a Anna Maria Maiolino al PAC è il secondo atto della nuova programmazione dedicato ad artisti internazionali. Oltre 300 opere dell’artista sono esposte in occasione di questa mostra, oltre a un’installazione site-specific in argilla, materiale che affronta a partire dagli anni 80, e che le permette di iscrivere le tracce del suo lavoro allo stesso tempo nella materia e nel tempo. Muovendosi tra il sociale, il politico, la vita, e l’immaginario quotidiano femminile, Anna Maria Maiolino parla a cuore aperto, attraverso la sincerità dell’arte.
Scritto da Chiara Di Leva