Ancora Salone e Fuorisalone, la matrice di tutti gli eventi milanesi. Riassumendo i fatti geografici salienti, il primo è che con una postura alquanto coloniale il team di Ventura – non più Lambrate, non più Futuredome – ha deciso di buttarsi in Tortona e di fare pagare il biglietto: una cifra modica, ma un brutto e antipatico precedente. In primis perché speriamo che nessuno le imiti, altrimenti la famosa festa collettiva diventa una somma di eventi chiusi e proprio non ci piace. E poi perché per giustificare la cosa è stato detto che è un modo di selezionare il pubblico migliore e che la qualità si paga: due argomenti antipatici, elitari, e per giunta anche un po’ ridicoli, perché tutta questa qualità concentrata tra le loro cose non si è mai vista.

Il distretto Isola si rafforza, Lambrate vede una timida rinascita sperimentale, Tortona, Brera e 5vie la fanno da padroni. Apre il Museo del Design permanente in Triennale, sotto la direzione di Jospeh Grima, una collezione di pezzi iconici del design italiano.