Sarebbe banale argomentare la tesi che Quentin40 sia uno dei più alti esempi della “nuova scena rap” citando il fatto che il suo disco sia l’unico disco “trap” che ospiti – per ora – un featuring di Fibra. Ok, l’ho fatto, e aspetto di essere smentito – e ora posso comincia’ a parla’ senza fini’ le paro’. Quello che si chiederanno in molti è perché un tendenziale sociopatico come Fabri Fibra si scomodi a battezzare il primo disco di un pischello che fino a ora aveva principalmente dalla sua un video con Marcelo Burlon (“Thoiry”) e un sacco di pezzi con le paro’ tronca’?
La risposta è tanto banale quanto semplice: Quentin Quarantino e il suo “40” sono molto più di una strizzata d’occhio (e d’orecchio) alla tendenza del momento, sono “conscious trap” con la rabbia che arriva dalla periferia (Acilia) e che all’occorrenza non ti risparmia le badilate sui denti. La “nuova scuola” che ci piace insomma, quella da supportare senza preconcetti.
Scritto da Andrea Pagano