Fatece largo che sonamo noi. In questo suo rinnovato assistenzialismo multiculturalista, Milano tende ancora la mano verso Roma, in una sorta di gemellaggio tra capitali d’Italia che fino a qualche anno fa sembrava pura utopia sacrificata sull’altare di una più alta rivalità metropolitana.

Dal canto suo la Città Eterna ricambia, esportando sull’A1 direzione Nord quanto di meglio sia in grado offrire culturalmente e artisticamente. Una di queste è senza dubbio Adiel. Parlare di Alessia è un po’ come parlare di un fiore che hai visto nascere e crescere fino a germogliare in un’artista con i controcoglioni. In questa storia però non c’è nulla di petaloso, ma un mix di showcase Klockworks al Berghain, presenze prossime future al Dekmantel e tracce a quattro mani sulla label di famiglia col Donatone nazionale.

Si perché, come se non bastasse, la sua Danza Tribale è tra le boccate d’ossigeno più vivifiche di tutto il panorama internazionale. Dai diamanti non nasce niente, dalla capitale nascono i fior.