Il termine futuro inteso come tempo ancora da venire rappresenta l’unione di eventi immaginifici e suoni che provengono da uno spazio a cui ancora non ci è permesso accedere.
In questo senso, il suono di Or:la è costruito su scenari in cui a farla da padrone è il ritmo ma anche una costante sensazione di sospensione. I ritmi sincopati, le atmosfere nebulose e cineree lasciano che la mente ricostruisca mondi lontani, ancora tutti da scoprire. Eppure, nella musica della producer irlandese ma di stanza a Berlino è presente anche una componente quieta, quasi una sorta di armistizio tra beat e suoni ambientali, un patto di non belligeranza capace di restituire un senso di calma tantrica.
La spiritualità della musica di Or:la riesce a fondersi nei suoi dj set con derive acide, le spezzature della jungle, la corporalità dei suoni electro. A condividere la serata con la label owner di Céad il duo Younger Than Me, che potete ascoltare sulle frequenze di Radio Raheem e il cui motto recita: >“U may stop the party, but u can’t stop the future”. Una massima che racchiude l’attitudine oltranzista con cui il progetto in questione ama approcciare la propria ricerca sonora. Set notturni, che schiumano elettricità; un suono ruvido che salta di circuito in circuito.
Ascoltare tutti e tre insieme è una sorta di passo verso un domani sconosciuto, avveniristico, misterioso ma soprattutto energico. Un vero e proprio Tempio Del Futuro Perduto.
Scritto da Oscar Cini