Fresca di qualche mese, la nuova sede della galleria milanese Massimo De Carlo apre la nuova stagione con una mostra collettiva che riunisce i lavori di cinque artisti di fama internazionale: John Armleder, Günther Förg, Olivier Mosset, Cady Noland e Steven Parrino.
Dal titolo fortemente ironico, la mostra fa pensare a una banda italo-americana dalle intenzioni poco raccomandabili, una versione moderna del Padrino.
Appartenenti alla stessa generazione ma provenienti da paesi diversi, questi cinque artisti creano una famiglia dalla sensibilità comune. Uniti da un linguaggio molto simile e da una veemenza post-modernista, hanno rivoluzionato il mondo dell’arte andando oltre ai codici della critica e del sistema. Coscienti del momento storico di cui fanno parte, fanno dell’impegno tanto uno stile di vita quanto un movimento i cui limiti si confondono e le diverse discipline (performance, video, pittura, disegno, musica, cinema, fotografia, collage, letterature, eccetera) si uniscono sotto quella grande categoria chiamata “arte”.
Un omaggio a un’epoca passata, capace tutt’ora di fare risuonare la sua voce nel mondo. Pionieri di un’arte “punk’, si ritrovano in quest’occasione a dialogare tra di loro e con l’architettura di uno spazio volutamente antitetico. Se alcuni di loro ci suonano familiari, altri fanno la loro ricomparsa sulla scena. È il caso di Cady Noland, ritornato improvvisamente con la retrospettiva al Museum MMK Fur Moderne Kunst a Francoforte l’autunno scorso.
Scritto da Chiara Di Leva