Questo è un pezzo di 700 battute: numero insufficiente già solo per elencare le collaborazioni di Marc Ribot, figuriamoci per raccontare un uomo e una storia che avrebbero bisogno di più tomi. Opere intere che si potrebbero smontare in un minuto, basta che Marc imbracci la chitarra e la accarezzi con quel suo tocco, unico al mondo, in grado di squarciarti l’anima.
A Roma torna il più grande chitarrista vivente (perché ogni tanto le cose van dette pure pane al pane, ovvero esagerando), sulle cui corde scorre ancora il sogno di un punk-jazz combattente che avrebbe voluto cambiare il mondo. E ce l’ha fatta, come ci riesce Marc Ribot a ogni tocco.
Scritto da Filip J Cauz