Poche storie, Omar S ti dice le cose in faccia, senza pensarci due volte. Punta di diamante della “Motor City”, durante i suoi set vieni catapultato per le strade di Detroit, dove è cresciuto negli anni 90, assorbendo tutta la scena musicale afro-americana. Alterna suoni duri e decisi a spiazzanti melodie morbide e delicate: il suo rapporto con i piatti è bipolare; un dj vecchio stile, house sporca, sonorità vibranti da Ford Mustang.
L’album del professor Smith, “The Best”, uscito nel 2016, contiene alcune sciccherie che non bisogna assolutamente farsi scappare: sgasate e inchiodate da circuito di Formula 1. Piede sul gas e pronti a lasciarsi trasportare dalla musica di Detroit per antonomasia, e come dice Omar: “Techno music is my heritage, techno is not dead. Damn it!”.
Scritto da Lorenzo Piazzi