“Evoluzione della figura del dj: cultura, dancefloor e rivoluzioni“: a parte il campo semantico un po’ inglesizzato, detta così potrebbe sembrare il nome di un corso da 4 crediti all’università, oppure il tema da sogno per tutti i baby discotecari il giorno dell’esame di maturità. Niente di tutto questo: è il titolo del secondo incontro del programma proposto dalla Biennale a margine dell’esposizione Electro al centro civico Bissuola. L’ospite è Lele Sacchi (tra i fondatori del festival Elita, conduttore radiofonico Rai e autore del libro Club Confidential, UTET, 2018). Ormai è così, l’abbiamo capito. Mentre c’è chi l’ha vissuta e continua a viverla, la dimensione dei club, la sperimentazione dei suoni, l’oscurità della notte e il suo impercettibile tramutarsi in giorno, altrettanto ormai c’è chi ha già iniziato a mettere tutto questo all’interno di una teca. Come lo studio di Jean-Michel Jarre nella mostra de quo.
È inevitabile: a cotanto impatto corrisponde la necessità uguale e contraria di approfondire la sua portata culturale. I dj continuano (anche) a fare quello per cui sono nati: mettere dischi. Quindi te li puoi trovare, alcuni – non è il caso di Sacchi, eh – alle sei di mattina strafatti di bamba su un volo da Ibiza ad Amsterdam, altri relatori (e stavolta sì ci riferiamo proprio a lui) ad un convegno promosso dalla massima istituzione culturale cittadina: se non è evoluzione questa…
p.s.: noi ci saremo, sempre e comunque, con scarpe comode, sia per l’incontro sia per il dj set finale.
Scritto da Fulvio J. Solinas