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dom 27.10 2019

Sarah Gainsforth - Airbnb Città Merce

Dove

About
Lista Vecchia dei bari - Santa Croce 1165, 30123 Venezia

Quando

domenica 27 ottobre 2019
H 17:00

Quanto

free

Capitalismo magico: se lo chiamassimo così? L’economia del digitale ha introdotto una raffinazione importante nella percezione dei modelli di business, attivando un dualismo a volte impercettibile tra esperienza d’uso e generazione di valore. Il caso dei colossi come Facebook e Google è il più evidente: connessioni libere tra le persone, informazioni di ogni tipo disponibili in un nano secondo, mappe. Wow! Ma cosa diamo in cambio di tutti questi “servizi” gratuiti? Il prodotto sei tu! All’inizio non te ne accorgi, ma ora è (sempre più) evidente. Il trucco di questo gioco d’illusionismo digitale  emerge negli annunci personalizzati che ci bombardano il telefonino, nelle pieghe di un dibattito pubblico standardizzato, nei pop up, nei suggerimenti su misura elaborati da un algoritmo. Il dolcetto avvelenato dei cookies. I servizi online che utilizziamo sono/appaiono gratuiti, ma contemporaneamente li paghiamo con i nostri dati e la nostra profilazione, assieme a quella di altri milioni di utenti, diventa la nuova merce di scambio.

Scusate il pippone, ma è da questa prospettiva che si finisce per inquadrare anche il fenomeno di Airbnb. Ed è un tema che in un contesto come Venezia assume una centralità ancor più necessaria. La piattaforma digitale di hosting è al centro del libro inchiesta della giornalista free lance Sarah Gainsforth: “Airbnb Città Merce – Storie di resistenza alla gentrificazione digitale”. La tesi esposta nel titolo è chiara. Mentre la narrazione mitologica del servizio racconta di un sistema di accoglienza diffusa basato sui più nobili sentimenti umani (fiducia, incontro, amicizia, condivisione, conoscenza), il lato oscuro della share economy ingraffetta, inchioda il contesto urbano a incontrollabili vortici speculativi. Dopo aver trasformato in merce i nostri dati, ora lo stiamo facendo con le nostre città.

In cambio di cosa? E lo sappiamo che senza Airbnb chissà quanti giovani artisti, fotografi, musicisti, volontari nei locali, designer, scrittori scomparirebbero dai radar. Nelle pieghe di queste singole convenienze personali emerge con drammatica evidenza il processo di gentrificazione dei contesti urbani, che a Venezia assume la forma di accelerante per il progressivo abbandono dell’isola in favore della terraferma, iniziato già alla fine degli anni ’60. E parliamo di Mestre allora? Dove l’apertura di ostelli e la diffusione di nuovi airbnb delocalizzati ha fatto schizzare, anche qui, il prezzo degli appartamenti a livelli difficilmente insostenibili. Parliamone, parliamone, sperando in una risposta sistemica. E per fortuna che se ne parla, grazie agli spunti offerti dall’inchiesta di Sarah Gainsforth e all’ospitalità offerta da About e a Ocio, Osservatorio CIvico indipendente sulla casa e sulla residenzialità.

 

 

Scritto da Fulvio J. Solinas