Chiunque abbia un poco di dimestichezza con il collettivo Wu Ming, sa benissimo che da qualche anno si sono lanciati nei progetti multidisciplinari quasi come fossero un mantra: il trait d’union è tutto quello che ricade sotto l’ampia etichetta degli “U.N.O.” – acronimo che ricorda gli ufo e si traduce con oggetti narrativi non identificati -, che siano libri, concerti, saggi o spettacoli teatrali.
Anche per “Uomo Calamita” la fusione è la chiave: Wu Ming 2 alla narrazione accompagna una pièce che mischia storytelling e arte circense, portando in scena una storia di riscatto quasi supereroistica, ricamata attorno alle persecuzioni verso gli artisti circensi rom e sinti durante il ventennio fascista. La parte circense è affidata a Giacomo Costantini (El Grito), con Fabrizio Baioni (Cloyne) alla batteria. Uno spettacolo che promette di coinvolgere su tutti i piani.
Scritto da Roberto Contini