Tempo fa con alcuni amici ho aperto un gruppo privato su Facebook, per scambiarci i nomi di band che ci piacevano di più, o semplicemente strani. Fra Gaza Strippers, Addict Ameba, Morlocks o Gatto Fritto, ha trovato posto anche Nocturnal Emissions, di cui qualunque maschio che abbia superato la pubertà dovrebbe conoscere il significato. Progetto da solista (agli albori era una band) dell’inglese Nigel Ayers, Nocturnal Emissions è tra i pionieri più inclassificabili del genere che, per comodità, spesso viene definito “post-industrial”, al pari di 23 Skidoo, Nurse with Wound, Cabaret Voltaire o Zoviet France.
Brani a volte guidati da melodie folk, altre volte prove generali di techno/electro, tape music, interi album (sono ben 45 in totale) dall’impronta (dark) ambient. Il Nostro non segue una linea stilistica precisa, ma un mood comune: Inghilterra thatcheriana e depressione diffusa. Probabile primo concerto italiano in assoluto, non ho certezze al riguardo ma insomma, non è uno che passa ogni due mesi. A coronare la serata, Vasopressin presenta anche Common Eider, King Eider (ambient/drone da San Francisco) e Barnacles, recente progetto di field recordings di Matteo Uggeri, già con Sparkle in Grey. Buone polluzioni, anatre e balani.
Scritto da Andrea Cazzani