Da un progetto che coinvolge Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion, Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours, etc), Alberto Ferrari dei Verdena e la produzione di Marco Fasolo dei Jennifer Gentle, le possibilità che venisse fuori una “ciofeca” erano remote.
E infatti, l’esordio omonimo degli I Hate My Village – nato da oltre due anni di jam session e improvvisazioni – è un disco sopraffino, suonato divinamente e carico di groove. Un album che fa trasparire l’immagine di quattro artisti che si sono divertiti un mondo a inciderlo. Come se BSBE e Calibro 35 andassero a farsi un giro in Africa sulle orme di Fela Kuti, Tinariwen e Ali Farka Touré e si ritrovassero improvvisamente risucchiati in un loop psichedelico e acido.
Probabilmente è proprio così che è andata. Disco giusto uscito al momento giusto, ma anche feedback di peso da parte del pubblico, che lo scorso febbraio ha risposto con un possente sold out al Monk per il loro primo live in città. Il supergruppo, che sul palco guadagna Fasolo al basso, torna a Roma per una quarta data e il consiglio per chi non c’è stato nel 2019 è di sfruttare l’occasione per fare una scorpacciata di improvvisazione, afrobeat e atmosfere psichedeliche senza il bisogno (almeno per ora) di arrivare fino nel Continente Nero.
Scritto da Livio Ghilardi