“Torbido” come il suono di un sintetizzatore analogico a basso costo ascoltato sotto allucinogeni. “Torbido” come il punk contaminato col dub. “Torbido” come le acque melmose del Tevere. “Torbido” come un ritornello ossessivo canticchiato il giorno dopo in hangover. “Torbido” come Roma Est. Torbido come il primo album degli Holiday INN, creatura scomposta e malsana nata fra le mura lascive del Fanfulla e divenuta in breve tempo uno dei live act più amati e spiazzanti in tutto l’underground italico.
Dopo essere cresciuta tra i culti e gli occulti della Capitale (pubblicando ep e singoli su NO=FI, Rave Up e sull’etichetta di casa al 5/a di Via Fanfulla da Lodi, My Own Private Records), nel 2018 il duo composto da Gabor e Bob Junior ha tirato fuori il suo lavoro forse meno rumoroso ma sicuramente più ossessivo, malato e sinistro, licenziato da due laboriose label indipendenti italiane, Maple Death e Avant!.
Il loro concentrato di synth punk acido e minimale, fatto di pezzi quasi ballabili, assalti (moderatamente) noise e ripetizione compulsiva, è perfetto per la nuova residenza de La Fine negli spazi del Diva Futura – e il fatto che Gabor di solito arrivi a fine live totalmente nudo non è che un tripudio di coerenza. Ad allietare e alimentare le vostre ossessioni, anche i dj set di Gattonero, DJ Taxxi e Zerø.
Scritto da Chiara Colli