Di Dixon ho tre ricordi netti. Ricordo numero uno: la prima volta che l’ho sentito e ho capito subito quanto fosse diverso dagli altri, con un suo suono, una sua idea di set e un aplomb che però lasciava benissimo intravedere l’importanza della musica nella sua vita, nonché tutta la sua passione per la consolle e la notte. Ricordo numero due: una foto che lo ritrae allo Stadio Mineirão in Brasile durante i Mondiali del 2014, festante – sempre alla maniera di un tedesco… – per la ripassata storica data ai carioca dalla Mannschaft.
Il terzo, e più recente, riguarda un suo “all night” di un paio di anni fa, quando passò le prime due ore a dipingere costellazioni e galassie con dischi cosmici, per poi attraversare in 4/4 un buco nero e arrivare alla quarta dimensione. Seguirlo nella notte – così come negli showcase Innervisions o nelle sue serate Transmoderna, questa estate al DC-10 – è sempre la scelta giusta da fare. E stasera non fa eccezione
Scritto da Nicola Gerundino