Che suono fa una saetta che vi penetra nella testa? Un atomo che si disperde nel vuoto? Qual è il ritmo dell’inquietudine? Come si riproduce l’estasi in musica? Queste domande possono trovare risposta in una performance di Frances-Marie Uitti, un’esponente d’eccezione della scena d’avanguardia americana. L’artista di Chicago, mezzo sangue finnico, viene ospitata da AngelicA. La musicista è nota per suonare un violoncello in alluminio del 1929 e per aver inventato una tecnica radicalmente estesa utilizzando due archi tenuti contemporaneamente nella mano destra, trasformando il violoncello in uno strumento a quattro voci. Una profonda ricerca sullo strumento, per il suono, che aiuterà la ricerca di voi stessi.
Nella stessa serata anche la pianista Agnese Toniutti su musiche di Lucia Dlugoszewski e Giancarlo Cardini.
Scritto da Fulvio J. Solinas