Avete mai comprato un mazzo di fiori? Se la risposta è affermativa e avete un po’ storto la bocca sulla disposizione dei fiori o la scelta dei colori da parte del fioraio, beh, sappiate che in quei brevi istanti il vostro cervello è entrato in contatto con le forme più primitive del floral design.
Ovviamente si tratta di un settore molto articolato, che va ben oltre il semplice assemblaggio di un bouquet, dal momento che in esso confluiscono abilità manuali, conoscenze botaniche e del territorio, capacità nel disegno etc. Ma l’esempio banale appena riportato serve a far accendere due campanelli della vostra attenzione: quello dell’estetica e quello della natura. Quanto basta per dar vita a un piccolo festival che possa far incontrare addetti ai lavori, appassionati e neofiti. L’appuntamento è dal 9 all’11 ottobre nel distretto culturale Portuense 201, dove il “potenziale del fiore e dell’elemento botanico” sarà raccontato attraverso gli sguardi e le prospettive di tre floral designer senior (Gabriela Grandi, Dylan Tripp, Alessandro Cambi), tre fotografi (Tania Alinari, Federico Massimiliano Mozzano, Giulio Di Mauro) e tre chef (Tiziano Palucci, Ivana Mottola, Chiara Cianciaruso).
Ci sarà la possibilità di ammirare installazioni a cura di altri nove altre floral designer, partecipare a workshop, a una passeggiata di foraging (raccolta) al Parco della Caffarella, ad aperitivi quotidiani e a una cena finale a sei mani realizzata dai tre chef appena elencati. In ottemperanza alle norme sul distanziamento sociale, gli ingressi saranno scaglionati e sarà possibile acquistare il proprio biglietto di ingresso (€ 5) sul sito floralism.it.
FLORALISM – Floral Design Festival è un’idea di Copihue Floral Studio, in co-produzione con Donna Sangiorgio e in partnership con Manuela Tognoli.
Scritto da Nicola Gerundino