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ven 23.07 2021

Iosonouncane

Dove

Villa Ada
Via di Ponte Salario 28, 00199 Roma

Quando

venerdì 23 luglio 2021
H 21:30

Quanto

sold out

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Sito web

Organizzatore

Manifesto Fest

Foto di Silvia Cesari

Il fatto che “IRA” sia uno dei rarissimi album italiani comparsi sull’autorevole e coraggiosa rivista online inglese The Quietus (addirittura, in chiusa di recensione, con l’appellativo di “magnifico”), è solo la punta dell’iceberg di quello che a questo punto si potrebbe dire sul percorso artistico di Jacopo Incani, sul senso di questo disco e più in generale sullo stato di salute della musica italiana mediamente emersa. Un artista con tre album piuttosto distanziati tra loro con direzioni sempre nette e dalla cifra autoriale riconoscibile, in cui la musica è stata progressivamente l’elemento cardine ma dove la parola, seppur usata in maniera ermetica, in “IRA” si trasforma in linguaggio universale che trova una coesione quasi stregata col suono – i pezzi, tutti molto lunghi, stratificati e dilatati per un triplo album di quasi due ore, sono cantati in una lingua ibrida fra italiano, inglese, arabo, francese, spagnolo e tedesco, non immediatamente comprensibile.

Quello di Iosonouncane è un orizzonte artistico che esce sempre più drasticamente dall’autoreferenzialità – e dall’inspendibilità all’estero – di tanta musica emersa italiana degli ultimi anni, scavando traccia dopo traccia nell’inconscio dell’ascoltatore. Il legame individuato da molti con la scena della psichedelia occulta italiana ribadisce come, con consapevolezza e coraggio, sia ancora possibile trovare nuove strade che partano dalla canzone e da certo retaggio folk e oscuro italico per rinnovare una produzione musicale che è sperimentale, ma a suo modo anche cantautoriale e psichedelica. Un disco che pare alieno ma allo stesso tempo con radici terrene profondissime. Un live – già sold out – in formazione a tre, fra synth, organo, drum machine, campionatori e macchine, che promette di essere devastante.

Scritto da Chiara Colli