Una cerimonia, forse un compleanno. Una torta con delle candeline. Due interpreti in scena, un ricordo.
Dialoghi serrati di memorie che riaffiorano, necessarie per la celebrazione.
‘U masculu e ‘A fimmina sono pronti, hanno indossato il loro costume. Si interrogano reciprocamente con crudeltà e paura, attraversano incertezze ed entusiasmi, eccitazioni e abbattimenti, disperazioni e gioie improvvise e continuano a sentire voci, attorno a loro, voci di adulti e di bambini, minacciose o tormentate.
Ogni volta che credono finalmente di avere capito e trovato quello che cercavano, la verità rimane lì, non detta.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi tornano sul palco dell’Arena del Sole interpretando con maestria i personaggi tormentati e atterriti, che cercano di raggiungere un limite instabile e spaventoso: quello della verità, quello che delimita ciò che è vero da ciò che non lo è.
La scrittura di Rosario Palazzolo pare calzare a pennello per questa coppia artistica, che si orienta nello stile asintattico, comico, ruvido e stimolante dello scrittore e regista siciliano.
Scritto da LR