Una squadretta di giovani facce. Le mani impegnate da qualche bottiglia, la bocca che mormora strofe ritmicamente supportate dall’oscillamento delle Reebok sotto i Levi’s americani. La nostalgia dei tempi che furono è paralizzante solo se ci si ferma a guardare l’orizzonte alle spalle come un posto irraggiungibile. Con il buon senso del darsi da fare, scavano vecchie sonorità andate perdute tra le balle di musica riciclata e fin troppo commerciale. Attendono esultanti dall’East London un Paul “Trouble” Anderson precursore e attivista della scena house, e un trascorso tra le fila delle giovanili del Tottenham. Not everyone understund house music perché è per pochi eletti il saper stare in strada. D’altronde non solo il 14 aprile.