La volta che conobbi Danilo Plessow lui non c’era, ma è stato bellissimo ugualmente. Al suo posto un video da 6 minuti scarsi di un Sunday Best qualsiasi, in cui questo semi-sconosciuto giovincello efebico con un cappellino contenente tutti i colori più brutti dell’arcobaleno, portava a un livello superiore la coscienza percettiva di un dance floor improbabili per movimenti ritmici e composizione sociale. Da lì in poi è stato solo amore, sfociato, ma è inutile dirlo, in vera e propria adorazione dopo quei Raw Cuts (il 6 su tutti a mio modestissimo avviso, ma sarebbe un po’ come chiedere se si vuol più bene a mamma o a papà) che tra il 2008 e il 2010 hanno letteralmente cambiato il volto alla scena house e soulful contemporanea.
Oggi, un epico Boiler Room, un’etichetta e un più che dovuto album di remix del suo più leggendario successo dopo, Motor City Drum Ensamble è un uomo e un artista più maturo. Tra i rarissimi casi di produttore maestoso che ai piatti riesce a far muovere il culo più di un sadico insegnante di spinning nazista il giorno dopo aver pagato gli alimenti, Danilo torna a Roma in seguito ad una lunga assenza. Troppo lunga per chi al posto del cuore non ha ancora la Top 100 di Resident Advisor. Troppo lunga per non esserci. Each time I open my eyes.
Scritto da Valerio S