Due anni fa, alla prima edizione, il merito di Thalassa era di aver finalmente messo insieme alcune delle migliori formazioni dell’underground tricolore accomunate da un approccio convergente (noto, ormai ai più, come “Italian occult psychedelia”). Lo scorso anno, alla seconda edizione “che non avrebbe neanche dovuto esserci”, il merito era diventato anche quello di contribuire a consolidare una rete di rapporti fra musicisti di diversa provenienza, facendo emergere le correnti abissali di questa scena anche a livello nazionale. Alla terza edizione, il merito è di livello ancora successivo, se consideriamo che di Thalassa si parlava anche qualche mese fa al Liverpool International Festival of Psychedelia: “Un evento davvero hype” (cit. Toni Cutrone), che rifletteva un interesse internazionale, già palesato dalla stampa specializzata, sulla “hauntology made in Italy”. Dal giovedì al sabato santo prossimi, il DalVerme tornerà a essere cassa di risonanza di questo incrocio fra radici italiche e riti esoterici contemporanei con un po’ di buon vecchio noise, elettronica, droni, poliritmie mediterranee e free jazz; il cerchio si chiude – con quella che pare sarà l’ultima edizione – ospitando formazioni di “ultima generazione” protette da un padre spirituale della psichedelia italiana tutta come Lino Capra Vaccina. Buona Pasqua pagana.