Jason Williamson e Andrew Fearn non sono giovanissimi, hanno superato i 40 da un po’ e girano da una decina d’anni con il progetto che prende il nome dalla città della Thatcher. Il pubblico indie si accorge di loro grazie agli ultimi due album, “Austerity Dogs” (2013) e “Divide and Exit” (2014). Merito di una proposta estetica e musicale che si appropria di tutte le sottoculture inglesi dell’ultimo quarantennio, dai mod di strada ai raver impasticcati, dai Buzzcocks alle rime asprissime di Mark E. Smith fino alla drum’n’bass di Roni Size. Basi ossessive, furia punk controllata, voce e andamento hip hop sguaiato dai tratti rigorosamente british e un mood da sfattoni di periferia. Impossibile restarne indifferenti. This Was England.
Scritto da Piero Merola