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ven 09.09 2022 – gio 22.09 2022

Gender Bender 2022

Dove

Bologna
Bologna

Quando

venerdì 09 settembre 2022 – giovedì 22 settembre 2022

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Un’occasione per l’attivismo culturale, dove il dialogo e l’esercizio intellettuale intervengono sulla complessità per disinnescare i possibili conflitti del presente. Così i co-direttori Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli presentano Gender Bender nell’importante anniversario dei 20 anni che cadono nel pieno delle celebrazioni per i 40 anni del Cassero LGBTI+ Center, di cui il festival è una delle espressioni più significative.

Dal 9 al 22 settembre si torna quindi come nel pre-pandemia a calcare tanti e diversi luoghi della città accogliendo una miriade di ospiti e progetti internazionali che lavorano sui corpi, le relazioni e le identità. A partire dalla danza dove spicca la presenza del coreografo belga Jan Martens con la prima nazionale di Elisabeth gets her way, ritratto danzato della clavicembalista polacca Elisabeth Chojnacka (domenica 18 e lunedì 19 a Teatri di Vita).

Altra prima nazionale per il coreografo israeliano Michael Getman, che presenta Am I, un solo creato per la performer cinquantaquattrenne Talia Paz, che porta in scena le trasformazioni dell’età che avanza (mercoledì 21 e giovedì 22 al Das).

Dalla Francia invece la coreografa di origini malgasce Soa Ratsifandrihana con G r oo v e spettacolo a stretto contatto con il pubblico (venerdì 16 e sabato 17 al Mercato Sonato). E poi l’italiano di stanza in Danimarca Fabio Liberti conWe are present performance che vuole coinvolgere il pubblico a partecipare alla creazione di una coreografia (sabato 17 e domenica 18 all’Atelier Sì).

O samba do crioulo doido

Chi non ha potuto partecipare a Santarcangelo Festival potrà recuperare My body, il solo di danza di Stefania Tansini (martedì 20 settembre e mercoledì 21  all’Atelier Si) e O samba do crioulo doido, lo spettacolo creato dal coreografo brasiliano Luiz de Abreu messo in scena da Calixto Neto, che prova a decostruire gli stereotipi dello sguardo coloniale legati al corpo nero (venerdì 16 all’Ateliersi).

Molto ampia come sempre anche la sezione cinematografica con le proiezioni tra il Giardino del Cavaticcio e il Cinema Lumiere. Tra i film salta subito all’occhio Stop Zemlia (l’ultimo film proiettato nelle sale di Kiev prima dei bombardamenti) della regista ucraina Kateryna Gornostai, Orso di Cristallo alla Berlinale.

La sezione inaugura il 9 settembre con Cut!, una horror-comedy a tinte camp dello spagnolo Marc Ferrer, che precede il party di apertura del festival con LaRoboterie al Cassero (uno dei tanti a ingresso gratuito e senza tessera che chiudono le varie giornate). E nel programma compaiono anche il bellissimo Sisters with transistors, dell’americana Lisa Rovner, documentario che esplora il ruolo cruciale, quanto sottaciuto, delle donne nella nascita e nello sviluppo della musica elettronica e – per chi non l’avesse visto al Biografilm – Nel mio nome di Niccolò Bassetti, pellicola prodotta da Elliot Page che segue le vite di Nic, Leo, Andrea e Raff, quattro ragazzi che hanno intrapreso, in momenti diversi, la transizione di genere dal femminile al maschile.

Sisters With Transistors

Da segnalare anche l’evento a cura di Fiorenza Menni Al Cosmo (martedì 13 ore 17, Alchemilla), una lettura integrale in ensemble di Tra le rose e le viole. La storia e le storie di travestiti e transessuali di Porpora Marcasciano, attivista trans e consigliera comunale che proprio negli scorsi giorni ha denunciato sui social un episodio di violenza subito sul proprio corpo durante l’estate.

Tantissimi anche gli incontri e le presentazioni di libri, come l’appuntamento con Fumettibrutti, Vera Gheno, Arianna Cavallo e Ludovica Lugli con Questioni di un certo genere, una guida intorno ai temi e alle questioni legate a genere e identità (mercoledì 21, Cassero LGBTI+ center), quello sul femminismo con Maria Nadotti, curatrice della raccolta antologica su bell hooks, la Volontà di cambiare (sabato 10, Cassero) o gli incontri animati dalla studiosa Flavia Dalila D’Amico e dal coreografo Aristide Rontini, membri di Al.Di.Qua Artist  la prima associazione italiana di e per persone con disabilità che lavorano nel campo artistico (mercoledì 14 e giovedì 15, Biblioteca Renzo Renzi).

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

Scritto da LR