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ven 23.09 2022

DIG Awards: C'Mon Tigre

Dove

Chiesa di San Carlo
Via San Carlo 7, Modena

Quando

venerdì 23 settembre 2022
H 21:00

Quanto

€ 24,99

Contatti

Sito web

I C’mon Tigre compaiono dal niente nel 2014 con un disco omonimo, uscito per Africantape. Quando l’album arriva non sappiamo nulla del gruppo. Tutto ciò che ci è dato è una lunga serie di collaborazioni e l’artwork raffigurante solo una tigre intenta in una specie di passeggiata o piuttosto in un ruggito, rappresentata in uno stile ibrido che ricorda i disegni murari del Buthan e di Bali.

È stato già ampiamente fatto presente come le tredici tracce di questo primo lavoro si muovano nei territori delle musiche tradizionali dell’area mediterranea, dal Nord Africa all’isola di Malta, e più in generale del jazz, dell’exotica e della world music; ma qui, più che di influenze musicali, si parla proprio di influenze culturali. Quella dei C’mon Tigre è una musica conscia del fatto che alle immagini e ai suoni corrispondono località geografiche più o meno concrete: il progetto gioca sulla polarità e sullo scambio, prima che tra tradizione e sperimentazione o tra autoctono e l’allogeno, tra persone, sonorità e luoghi, tenendo sempre i piedi ben fermi sulle strade di questi ultimi, vicini a coloro che le rendono vive. Per tale ragione la loro musica è per forza di cose contaminata e le loro identità nascoste, come fossero superflue per lasciar parlare la musica.

La loro ultima prova, uscita a fine marzo 2022, si chiama Scenario: 12 tracce che sono dei piccoli spaccati di realtà, tutt’altro che immaginifici, e rilasciano un intenso profumo con note di testa provenienti da Europa, Africa, Nord America e Medioriente; note di cuore con fiati, synth, percussioni e chitarre; e note di fondo fatte di jazz, afrojazz, ritmiche hip hop, funk e disco. Già protagonista nel 2020 in versione silent, C’mon Tigre approda a DIG Festival 2022 “Stay Gold” con una formazione ad hoc e l’opening set di Scott Hamilton, poeta, polistrumentista e troubadour di origini canadesi che trasforma il suo mondo in una canzone.

Scritto da Luigi Monteanni