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gio 02.02 2023

Andrea Belfi

Dove

Monk
Via Giuseppe Mirri 35, 00159 Roma

Quando

giovedì 02 febbraio 2023
H 22:00

Quanto

€ 13

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Sito web

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  • Ninth Movement

    Andrea Belfi

  • Spitting & Skytouching

    Andrea Belfi

  • Anticline

    Andrea Belfi

Courtesy of Spotify™

Nato in Italia, ma di base a Berlino ormai da tempo, Andrea Belfi è fra i batteristi che amiamo maggiormente vedere dal vivo. Anche ascoltare, è chiaro, ma vederlo in azione, con i suoi movimenti, spesso minimali, non può non affascinare. Un po’ come ammirare il grande Chris Cutler muoversi dietro il suo strumento, o la stessa Valentina Magaletti, un’altra dei tanti musicisti che hanno lasciato il bel paese, lei con destinazione Londra. E proprio con la Magaletti, in un inedito quartetto batterie/elettronica a fianco di Marta Salogni e Francesco Donadello, poco più di un anno fa ha incantato il pubblico di Ravenna in una splendida edizione del festival Transmissions, nella quale il giorno prima aveva invece diviso il palco con Pan American.

Batterista dai mille progetti, Andrea lo abbiamo visto nell’ultimo decennio percuotere pelli e piatti per Hobocombo, formazione nata come tributo alla musica di Moondog, poi con David Grubbs e Stefano Pilia, persino in una delle formazioni in continua mutazione degli Evangelista di Carla Bozulich. Ma a colpire maggiormente è – ormai da anni – il suo solo, un’esplorazione sonora di percussioni ed elettronica che nel 2019 lo ha portato ad aprire le date del tour europeo e nord americano di Thom Yorke.

Per chi ha avuto l’occasione di vederlo alla Cavea, quello di oggi al Monk sarà un ritorno alla dimensione più intima del club, ancora una volta un set in solo, quasi a salutare una fase musicale in vista di grandi cambiamenti. “Eternally Frozen”, il nuovo disco in uscita a marzo per la sempre più attiva Maple Death Records (appena celebrata con una tre giorni al Fanfulla), segna infatti il passaggio di Belfi al ruolo di compositore alla direzione di una ensemble di ottoni, l’ensemble Zinc and Copper, già collaboratori di artisti come Eliane Radigue e Phill Niblock.

Scritto da Carlo Cimmino