L’arte spesso viene concepita e percepita come uno slancio assolutamente individuale, dove idee, istinti e moti dell’animo incontrano figurativamente tecnica e pratica manuale. Alle volte questo slancio può essere pensato ed elaborato collettivamente – sempre partendo da un’affinità elettiva di base – molto più raramente si pone al centro di una relazione di “mutua assistenza”.

Il progetto di Marco Emmanuele parte proprio da qui e vede coinvolti sedici artisti, chiamati a lavorare due alla volta e in coppia utilizzando uno strumento ideato dallo stesso Emmanuele: la “Drawing Machine #5.2”, un dispositivo in grado di realizzare segni seriali a partire dalle movenze di un soggetto-guida. Il risultati di questo esperimento, che emblematicamente mette su due diversi piatti della bilancia l’arte e l’amicizia, verranno esposti nello Spazio Molini della Fondazione e diventeranno un volume edito da Aniene, che raccoglierà, oltre ai quadri esposti, anche una serie di brevi conversazioni sull’amicizia e sulla pratica pittorica tra Marco Emmanuele e tutti gli artisti invitati.

Con lavori di Marco Affaitati, Paolo Assenza, Orazio Battaglia, Dario Carratta, Giulio Catelli, Valerio Di Fiore, Marco Eusepi, Krizia Galfo, Alessandro Giannì, Luca Grechi, Charlotte Janis, Caterina Silva, Fabrizio Sartori, Andrea Mauti, Emiliano Maggi e Gianni Politi.