Nessun posto meglio di Edicola Radetzky potrebbe accogliere una mostra del genere. Subculture Fanzine è un progetto in continua espansione nato nel 2012 nella mente di Thomas Berra, artista e giovane, attivo a Milano. L’idea è estremamente semplice, fondata sull’invio (via posta) a una serie di artisti di un quaderno di fogli A4 ripiegati e rilegati, con la richiesta di trasformarlo in un’opera-fanzine e rispedirlo al mittente.
Negli anni Thomas è riuscito ad accumulare 75 fanzine, costruendo una grande opera collettiva ora esposta all’Edicola affacciata sulla Darsena. L’Edicola è a sua volta un’opera collettiva, perché per il suo stesso restauro, messo in scena ogni weekend dall’autunno fino all’apertura definitiva ai primi di marzo, i curatori di Dimora Artica e Progetto Città Ideale hanno coinvolto moltissimi artisti della scena milanese.
Questo fenomeno di continuo scambio tra artisti e curatori e artisti-curatori che aprono spazi indipendenti e producono un flusso continuo di immagini, oggetti, discorsi, progetti editoriali, sta diventando talmente dominante in questa città che è ormai difficile seguirne tutti i fili e gli sviluppi. È lecito domandarsi se in parte un sistema così complesso possa riuscire a scardinare, o per lo meno a disinnescare, i meccanismi più automatici e più odiosi che regolano l’accesso al mercato degli artisti emergenti.
Tra gli artisti che hanno aderito alla richiesta di Thomas troviamo Pietro Baroni, Mirko Canesi (di Progetto Città ideale), Serena Vestrucci (una degli otto giovani artisti che hanno vinto il concorso per Artline), i Parasite 2.0 (architetti e artisti), Linda Carrara, Silvia Mei, Luca De Leva (per anni ha collaborato con la sperimentale Room Galleria), Nazafarin Lotfi (iraniana che vive e lavora a Chicago), Tony Fiorentino (ultimo vincitore del Talent Prize 2015), Giulio Zanet, Ciro Casale, ma anche Bros o Vedovamazzei. Si mischiano i circuiti, i lavori si contaminano e inevitabilmente si fertilizzano l’uno con l’altro.
Pensarli tutti e 75 affollati nello spazio concentrato dell’edicola è una sfida alla legge dell’incompenetrabilità dei corpi, ma costringe la mente a prendere atto della quarta dimensione, esplosa nello spazio pubblico. Lo spazio potentissimo del marciapiede intorno all’edicola, fitto di passeggiatori della Darsena o passanti generici, o visitatori o amici. Comunque una folla.
Bisogna comunque dire che Thomas Berra non incarna il cliché dell’artista maledetto, schivo e appartato. Una precedente performance di Subculture Fanzine al Salone del Mobile 2015, in un luogo periferico come Piazza Affari nella serata Souvenir di Milano, si manifestava così.
Scritto da Lucia Tozzi