Mangiare o essere mangiati. Il pesce grande divora quello piccolo. Tutte le culture e le lingue sono piene di metafore o detti che innalzano a saggezza la natura violenta del vivere animale e sociale, dandogli quel tocco di ineluttabile legge universale, che sotto sotto invita a porsi dalla parte di chi le randellate le dà e non le prende.
Il Crack ci dice invece che una terza via c’è: mangiare, essere mangiati o mangiarsi. Un’autofagia militante per sottrarsi al potere biopolitico che ci costringe a “cagare la merda di cui ci nutriamo”. Il cibo siamo noi: per emanciparsi e strappare via il boccone dalle fauci del Capitale non rimane quindi altra via che diventare cannibali e inghiottirsi da soli prima che lo faccia qualcun altro, traendone anche profitto. L’invito sarà come sempre accolto da tutte le orde dell’autorganizzazione che popoleranno il Forte Prenestino durante l’edizione 2023 del festival: tribù di disegnatori, comunità di musicanti, branchi di nottambuli e cani sciolti urbani. Do Eat Yourself!
Scritto da Nicola Gerundino