Arriva a Bologna la prima edizione de La città delle donne, il festival che vuole ragionare su come progettare e costruire spazi urbani accoglienti e democratici, pensati sulle esigenze delle donne e di tutte le minoranze. La tre giorni si muoverà tra Sala Tassinari a Palazzo d’Accursio, nel cuore della città, e Fondazione Barberini, in via Mentana 2.
Con oltre venti ospiti, quattro talk, tre workshop e due performance, La città delle donne proverà a ragionare su come promuovere e incentivare la cultura della diversità e dell’inclusione, condividendo buone pratiche e competenze, affinché siano messe a disposizione di tutte e di tutti per diventare patrimonio comune. Il festival nasce dalla collaborazione tra l’associazione SpostaMenti, la cooperativa sociale Open Group e Fondazione Barberini, tre realtà che da tempo e, in modi diversi, lavorano sui temi della parità di genere.
“Obiettivo comune raccontare la vita delle donne nella città da diversi punti di vista – urbanistico, sociale e culturale – e capire se e come è possibile agevolarne le necessità di ogni giorno – spiega Laura Gramuglia direttrice artistica del festival –. Vogliamo anche raccontare storie, carriere, percorsi personali, conoscere da vicino professioniste che non si sono mai perse d’animo né di vista, in un percorso alla conquista di una piena legittimazione e rappresentanza perché, come ci ricorda un modo di dire diffuso nella politica anglosassone che abbiamo fatto nostro, ‘se non sei al tavolo, sei sul menu”.
Ad aprire il festival venerdì 20 ottobre un omaggio a Mirella Bartolotti, la prima donna a essere nominata assessora nel Comune di Bologna, nel 1956, con delega ai problemi delle donne e figura ispiratrice di questa prima edizione. Chiuderà la prima giornata di lavori in Fondazione Barberini il talk dedicato all’età delle donne e alle possibili prospettive oltre la vita produttiva e riproduttiva. A parlarne l’attrice e regista Angela Malfitano, la sessuologa Sara Padovano e la consigliera nazionale dell’Associazione Italiana Donne Medico Maria Caterina Manca.
Sarà invece la Sala Tassinari la cornice della giornata successiva (sabato 21 ottobre), che vedrà alternarsi contenuti diversi. I lavori inizieranno (ore 9.30) da una riflessione proprio sull’urbanistica e sulle città femministe. Al tavolo ci saranno Emily Marion Clancy vicesindaca del Comune di Bologna, Simone Borsari assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bologna, Erika Capasso presidente di Fondazione Innovazione Urbana, Veronica Visani dell’Ordine degli architetti di Bologna, Giulia Selmi sociologa e architette e architetti di Collettivo Verso. Nel talk delle 15 si parlerà invece di benefici finanziari e sociali della parità di genere con Pecuniami (Aminata Gabriella Fall) consulente finanziaria e influencer, Linda Serra ceo e cofounder di Work Wide Women, Rita Monticelli coordinatrice del Master GEMMA e Simona Lembi responsabile del Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana di Bologna. Il microfono passerà poi (dalle 17) alle attiviste di Equaly che insieme a Chiara Liberti, direttrice di Biografilm, discuteranno di stereotipi e disparità di genere nel mercato della cultura. Durante il talk, Equaly presenterà i risultati di un’indagine esplorativa rivolata alle lavoratrici della musica sul fenomeno della violenza e delle molestie nel settore.
Per l’ultima giornata del festival (domenica 22) si torna in via Mentana 2 per parlare di lavoro e di esperienze virtuose per contrastare l’emarginazione lavorativa delle donne. Tra le ospiti: Elisabetta Zurigo avvocata, Alessandra Galeotti senior hr business del Gruppo Hera, Rita Ghedini presidente di Legacoop Bologna, Alessandra Castelli presidente della cooperativa Stessa Terra, Marco Verga direttore sviluppo persone e organizzazione dell’Aeroporto Marconi e Area Europa, cooperativa attiva nella transizione culturale, ecologica e digitale.
Scritto da LR
