Se le cose devono accadere, accadono. È una filosofia di vita spicciola per accettare con serenità qualsiasi tipo di evento, ma non è così poi lontana dalla verità. Prendi Rabit ad esempio. Lui viene da Houston, sud degli Stati Uniti. Si fa fatica ad immaginare una scena elettronica da quelle parti, figuriamoci una che possa essere accostata in maniera più specifica al grime. Eppure lui, armato di passione, pazienze e MPC, inizia a produrre le prime cose, buttando sempre un occhio a quello che succedeva a Berlino, versante Janus, e a Londra, versante Boxed.
Nel 2013 riesce a farsi pubblicare un ep sul’etichetta irlandese Glacial Sound, proprio nel momento in cui la parola “cold” è sulla bocca di tutti coloro che sono in cerca di nuovi. Arriva uno split con Logos – altro capostipite di questa nuova ondata musicale assieme a SD Laika, Mumdance, Lotic – poi arriva la chiamata della Tri Angle che produce il suo album di debutto, Communion. Stasera sarà per la prima volta a Roma, accompagnato anche da visual d’autore firmati Chris Cunningham. «Making someone dance is not even in my head», cosa voglia dire Rabit con questa frase lo scoprirete stasera.
Scritto da Martina Di Iorio