In quella scatola colorata e caleidoscopica che è la poetica di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, si colloca anche “Hybris”, ultimo lavoro della coppia che ha debuttato l’anno scorso al Festival dei Due Mondi di Spoleto per poi arrivare al Vascello, come da tradizione, nel periodo natalizio.
Si tratta di un contenitore multiforme e multicolore, in cui Rezza diventa un burattino manovrato da sé stesso e ci mostra, da dentro e da fuori, la dinamica della realtà che viviamo o che vorremmo vivere, in un gioco magico e anche macabro (ma anche divertentissimo) di specchi, porte, vetri, spazi esterni che diventano interni e viceversa, di aperture e chiusure.
“Hybris” è uno spettacolo che parla sicuramente della consapevolezza di noi stessi dopo l’era Covid, ma si allarga a raccontarci qualcosa di più sulle relazioni. Essere soli ed essere con gli altri, essere in famiglia, presentare se stessi, vivere ma ancora di più cercare di morire e non poterlo fare.
Scritto da Marina Zucchelli