Ci sono mancate, nel mese di chiusura per i lavori a Macao, le serate Vasopressin, quell’appuntamento a cadenza quasi mensile in cui la musica sperimentale diventava materia di tutti. Ed è fatto di una discreta importanza che a riaprire le danze sia una serata dedicata ad Editions Mego, l’etichetta-paradigma di quel momento storico in cui l’elettronica “sperimentale” in senso stretto mandò a quel paese accademie, conservatori e quella fastidiosissima dose di formalità, distacco e anti-empatia che la parola “elettroacustica” era arrivata a trasmettere. Si parte con il boss della label Pita, il tipico “regista dietro le quinte”, mente gestionale di Mego prima e delle Editions poi. Per il resto, poche e selezionate release di cui la più famosa dimostra che il microambiente di un frigorifero può essere il luogo ideale dove trovare suoni per fare ambient-techno. Seguono gli Evol, il cui provocatorio dadaismo ha seminato gemme senza mai mezzo compromesso, arrivando al punto di sfruttare complessi studi psicoacustici per generare “rave music” che metta alla prova i nervi fino a straziarli. A seguire, fino alle prime luci dell’alba, “some hours of monotous dancefloor exaggeration”. Con la speranza che almeno loro (e solo loro) si contengano o mettano in campo la nostalgia, ci sarà di che godere. Bentornati a Macao.
Scritto da Inter*Face