Il Teatro dell’Arte di Triennale Milano accoglie la premiere di Salomé, l’ultima produzione dei madalena reversa, nome d’arte scelto nel 2016 da Maria Alterno e Richard Pareschi, per firmare lavori che mescolano arti visive, drammaturgia e performance, con l’obiettivo di costruire atmosfere capaci di rilasciare determinate emozioni. Salomé, interpretata dalla danzatrice e coreografa Gloria Dorliguzzo, è un personaggio biblico che ha sempre esercitato grande fascino sugli artisti, dal pittore rinascimentale Filippo Lippi allo scrittore inglese Oscar Wilde, che nel 1893 firma la tragedia omonima alla quale i madalena reversa si sono rivolti.
Figlia di Erodiade e figliastra di Erode, la giovane Salomé seduce il patrigno che le promette di esaudire un suo desiderio in cambio di una danza. Ella chiede la testa di Giovanni Battista, predicatore scomodo che grida l’empietà della corte giudea, che viene dunque decapitato. Tuttavia, sconvolto dalla scelta di Salomé, Erode fa uccidere anche la giovane.
Per madalena reversa dunque Salomé è specchio di un’umanità decaduta in un mondo di istituzioni decadute, è simbolo dell’ipertrofia dell’Io, nella noia metafisica, negli «sguardi mancati con ciò che è sacro e ineffabile». Ma ancora, il personaggio diventa il vettore che apre la porta alla barbarie, «al silenzio post hangover di tutto ciò che segue l’overdose, l’aver creduto in una qualche sorta di presente eterno». Il suo corpo, estatico e al contempo percorso da gesti isterici, si stempera in una ieratica indolenza, e la sua anima appare sfinita da idee solitarie e da «insidiosi appelli al sacrilegio».
Salomé è co-prodotta da Triennale Milano Teatro e TPE – Festival delle Colline Torinesi e sostenuto di C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, ZUT! e Anagoor.
Scritto da Irene Caravita