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mer 28.02 2024

Agnese Amico + Hilde-Marie Holsen

Dove

Centro di Ricerca Musicale - Teatro San Leonardo
Via San Vitale 63, 40125 Bologna

Quando

mercoledì 28 febbraio 2024
H 19:30

Quanto

€ 7-2

Proseguono gli appuntamenti della stagione di AngelicA | centro di Ricerca Musicale con un doppio set: apre la serata la violinista Agnese Amico e, a seguire, la norvegese Hilde-Marie Holsen (tromba ed elettronica) presenterà il suo terzo album in solo.

Il concerto di Agnese Amico riprende il progetto di Alalie, titolo del suo primo album in solo, pubblicato dall’americana zOaR Records (l’etichetta di Elliott Sharp), che contiene musica interamente improvvisata sull’hardingfele. Il lavoro si sofferma sulla sensazione di alalia, ossia di perdita di parole, pensieri e ricordi che porta all’incapacità di interagire con un determinato ambiente. La sua musica è «un’esplorazione della sensazione di alalia con i miei paesi d’origine siciliani e norvegesi e gioca con questo senso di distacco. La musica prende ispirazione dalle canzoni popolari di quelle terre, senza pretendere di farle mie. Le canzoni interagiscono, come l’odore della neve e dei fichi si fondono in un unico profumo indefinibile».

 Mentre Ediacara di Hilde Marie Holsen è una suite immersiva in tre movimenti correlati, ciascuno intitolato a un’epoca geologica lontana (fino a mezzo miliardo di anni fa), composti ed eseguiti dalla stessa Holsen.

Improvvisati in tempo reale, tutti i suoni – sia acustici che elaborati elettronicamente – derivano dalle varie risorse strumentali della sua tromba. Ciò che potrebbe sembrare il drone di una glass harmonica, un tappeto d’archi, un corale sepolcrale o, cosa più sconcertante, il ritmo tremolante e ansimante di un maiale in cerca di tartufi, si rivela essere prodotto solo da respiro e fiato. Tramite il campionamento e la riproposta dell’intero repertorio di potenziali rumori del suo strumento, sia soffiati che percussivi, Ediacara evoca una sinfonia sonora il cui peso e densità possono ricordare il “suono organizzato” di Edgard Varèse o la pionieristica musique concrète di Pierre Henry. E quando suona la tromba come una tromba, il suo suono puro, le sue note tenute a lungo sono potentemente espressive quanto qualsiasi solista di successo a cui si può pensare. Aspri schemi percussivi lasciano il posto a droni meditativi e ariosi per poi alterarsi nuovamente quando l’attenzione si sposta, per così dire, dal dettaglio ravvicinato alla visione a campo lungo, o viceversa. Tutto sembra essere in un costante stato di flusso, in continuo cambiamento e in divenire, con nessuna visione finale in vista, solo uno sviluppo più incessante, come se riecheggiasse una sorta di evoluzione graduale la cui velocità glaciale di cambiamento è vista in time-lapse, e intere epoche di suono sembrano volare via in un minuto.

Scritto da LR