Un supergruppo alle prese con la ricerca di un nuovo concetto di standard jazz? La prima impressione data dall’analisi del nome a volte è quella giusta ed ecco quindi che in questo doppio concerto di oggi alla Casa del Jazz avremo proprio delle leggende del jazz pronte a ribaltare il concetto di standard. Gli standard jazz non erano in fondo canzoni pop degli anni Trenta e Quaranta rielaborate dai musicisti jazz dell’epoca? E allora perchè non prendere canzoni pop moderne e riservare loro lo stesso trattamento? L’idea di certo potrà inorridire i puristi più intransigenti, ma il concetto di fondo è sicuramente valido: prendere un successo pop e reinterpretarlo. Tutto parte da Niels Lan Doky, pianista danese che da anni ha messo insieme questo progetto in costante mutazione.

Se due anni fa li avevamo visti nella rassegna estiva del parco di Villa Osio con una formazione incentrata su due nomi storici che avevano accompagnato il Miles Davis del periodo elettrico, Billy Cobham e Bill Evans, per questo tour Lan Doky ha completamente rimescolato le carte e ci porta un quartetto che comprende al sassofono Ernie Watts (vincitore di un Grammy e componente del Charlie Haden’s Quartet West), al basso Darryl Jones (anche lui negli anni ottanta con Miles Davis e con gli Headhunters di Herbie Hancock),all batteria Harvey Mason (che con con Herbie Hancock suonò proprio in “Head Hunters” del 1973).

Ernie Watts e Darryl Jones che, come gli appassionati di rock classico ben sanno, sono anche legati in vario modo ai Rolling Stones, con i quali Jones suona tuttora. Se la curiosità vi porta poi a chiedervi quali saranno queste canzoni pop rivisitate, sappiate che la scaletta dello scorso tour comprendeva brani di Taylor Swift, Dua Lipa, Bruno Mars, BTS, Shakira e Black Eyed Peas. Ma i successi nel mondo della musica pop sono inarrestabili e durano un attimo.