Non si fa torto a nessuno se si ammette che negli ultimi la centralità dell’hip hop italiano si era un po’ spostata verso altri centri urbani e che a Roma, pur con delle notevoli eccezioni, si viveva un certo momento di stanca. Ecco, questa percezione è improvvisamente cambiata con l’uscita di “Cristi e Diavoli”, il progetto collettivo della Lovegang126, i cui componenti si sono presi un momento di pausa delle loro carriere soliste per sfornare un disco da “supergruppo” come non se ne sentivano da anni, un disco che per forza di cose riporta alla mente i lavori del Rome Zoo o del Truceklan dei bei tempi.

A differenza degli esempi passati però, i ragazzi della Scalea del Tamburino si reinventano al netto delle loro carriere soliste e forse proprio per questo “Cristi e Diavoli” funziona dannatamente bene e descrive una Roma con tutte la sua molteplicità di anime, che solo incidentalmente si ritrovano tra i vicoli di Trastevere.

Nel disco ci troviamo la creatività eclettica di Franco126, la follia di Ketama, la mentalità festaiola di Asp e Pretty Solero, per finire con la spoken word à la Remo Remotti di Ugo Borghetti, accompagnato dall’atmosfera nineties delle produzioni di Nino Brown e Drone126. Il live di dell’Atlantico chiude idealmente questo progetto dopo un anno di tour in cui la gang dell’amore ha tenuto fede al suo nome e restituito ai propri fan l’affetto che questi gli hanno dimostrato sin dagli esordi.