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gio 09.05 2024

Milano Musica: Filippo Gorini

Dove

Teatro alla Scala
Via Filodrammatici 2, 20121 Milano

Quando

giovedì 09 maggio 2024
H 20:00

Quanto

€ 40/20/10

Contatti

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È un “ascolto inquieto” fatto di libertà e disciplina, di percussione e melodia, quello che vede protagonista Filippo Gorini nel concerto al Teatro alla Scala del 9 maggio per Festival Milano Musica.

Si inizia con Játékok di Kurtag, che in ungherese significa giochi. È un lavoro gigantesco diviso in dieci libri, scritti tra il 1973 e il 2021, che si ispira al gioco di un bambino che sperimenta il suono del pianoforte, un tasto dopo l’altro con una casualità che è divertimento e follia. Gorini ha selezionato alcuni brani da questa infinita moltitudine, per restituirci un approccio innovativo al pianoforte in cui l’ingenuità infantile diventa gioco intellettuale.

Miharu Ogura è una delle più promettenti pianiste e compositrici internazionali.  A soli 28 anni è ormai protagonista della scena contemporanea in Giappone come in Germania. La sua arte compositiva non conosce casualità e la brillantezza e precisione dei suoi suoni sono frutto di un articolato studio matematico, frutto di approfonditi studi che l’hanno avvicinata alla scuola di Darmstadt e Stockhausen.  Sillage de lignes è una scia musicale di soli 8 minuti di travolgente lucidità.

Chiude il programma la sonata in si bemolle maggiore D 960 di Schubert, composta negli ultimi mesi di vita del compositore. È un inno alla libertà musicale e melodica che scardina la forma sonata dando un respiro, un’inquietudine, una malinconia che ne fanno una delle pagine più alte dell’intera produzione musicale per piano.

Filippo Gorini, vincitore del Premio Abbiati nel 2022, anche lui ventottenne come la Ogura, è uno dei pianisti più affermati a livello internazionale.

PROGRAMMA

György Kurtág (1926)
Játékok (1973-2010, 25′ circa’)
selezione di brani pianistici

Miharu Ogura (1996)
Sillage de lignes (2022, 8′)
Prima esecuzione in Italia

Franz Schubert (1797-1828)
Sonata in si bemolle maggiore D 960 (1828, 45”)

Scritto da Alberto Bottalico