SUPERZOOM/ Caterina Dufì, Eugenia Delbue, Emanuele Caprioli
SUPERZOOM è il primo studio di un progetto di poesia sonora e arte visiva, nato dall’incontro tra la ricerca di Eugenia Delbue e Caterina Dufì attorno a parola, scrittura e vocalità in musica, e l’opera e la poetica dell’artista visivo Emanuele Caprioli.
Scrittura scenica, testi e suoni si compongono nell’esplorazione attiva dell’opera ZOOTTICA di Emanuele Caprioli: una valigetta contenente un paio di occhiali di prova e lenti ottiche su cui l’artista ha dipinto sagome animali, destinate ad essere proiettate su parete e ad essere sovrapposte fino a comporre immagini chimeriche al limite della trasparenza.
SUITE N.1 PER ORCHESTRA ED ELETTRONICA / Giovanni Minguzzi
“Suite n.1 per Orchestra e Elettronica” è un esperimento di commistione tra orchestra classica e musica elettronica.
Una serie di brani composti per orchestra sinfonica vengono contrapposti a sintetizzatori e computer per dar vita ad una convivenza/battaglia tra classico e contemporaneo il tutto calato all’interno di un ambiente di field recordings.
MATRICE / Prodotti tipici e guerre elettroniche
L’opera MATRICE è spazio di sperimentazione: ‘spazio’ in senso tecnico – ricettacolo, contenitore, informatore della materia informe. All’interno di una tale placenta si indagano i materiali mettendone in discussione la forma a cui appartengono tramite la relazione, legami che ne espandono e ne potenziano il corpo.
Ispiratosi alle ricerche poveriste degli anni sessanta / settanta, che hanno illuminato l’ambiente domestico – e in particolare la cucina – nella sua potenza sperimentale come spazio artistico, MATRICE è laboratorio di forme che restano aperte. L’opera prende così le sembianze di un happening in cui le due artiste si relazionano all’ambiente esplorandone le possibilità sonore, immettendone nello spazio di nuove, fornendo al pubblico un contenitore d’ascolto, uno spazio installativo che si muove in risposta alla performatività dei corpi, tanto delle artiste quanto del pubblico. L’azione performativa prenderà le forme del gesto che mette in moto ingranaggi, illuminando certe aree dello spazio e oscurandone di altre.
Francesca Fabrizi si occuperà di far suonare – e risuonare – i materiali che abitano lo spazio, contagiandoli per vibrazioni e movimenti, Silvia Celani si dedicherà a una composizione vocale di testi selezionati che indagano la questione dello spazio, inteso come luogo fecondo dove tutto prende vita, appunto la matrice.
Scritto da LR