Di tutti i seguaci del tuareg rock lanciato dai Tinariwen, Bombino è quello più vicino allo status di “rockstar” (mille virgolette d’obbligo): merito del piglio energico e fortemente chitarristico con cui suona, quasi da Jimi Hendrix del deserto. Dopo aver girato il mondo con i primi album “occidentali”, tra cui il roots rock americano del fortunato “Nomad” prodotto da Dan Auerbach, Bombino è tornato alle origini registrando gli album “Deran” e “Sahel” e in Marocco, proprio in quel Sahara oggi funestato da conflitti e diaspore.
Concepiti come tributi al deserto e ai popoli che lo abitano e attraversano, in questi dischi il musicista originario di Agadez convoglia tutta la sua potenza in un messaggio di pace tutt’altro che levigato e accomodante, ruvido e infiammato piuttosto. Una musica che ci arriverà in faccia con forza come una tempesta di sabbia elettrica.
Scritto da Marco Caizzi