Ma con chi stai parlando? La domanda che la nuova edizione di perAspera, festival curato da Maria Donnoli ed Ennio Ruffolo, pone nel suo programma apre molte riflessioni sul presente dell’arte e del mondo. Perché se è ancora possibile parlare a qualcuno/a, farsi ascoltare, forse dovremmo chiederci prima chi e perché sta diventando irraggiungibile, troppo lontano per udire una voce diversa, e quali sono gli ostacoli al potenziale trasformativo dell’arte.
Se la sfida più impegnativa di un festival oggi è uscire dalla comfort zone che ci consegna sempre gli stessi format e gli stessi nomi, perAspera ha intrapreso negli ultimi anni un percorso tutto suo provando anche a decentralizzarsi rispetto alla città per raggiungere a più riprese orecchie lontane e la provincia spesso dimenticata.
Quest’anno lo fa, ad esempio, con un progetto speciale di Macellerie Pasolini, Per una canzone (t)rap, che ha raccolto le urgenze e le inquietudini di ragazze e ragazzi, con particolare attenzione all’affettività LGBTQIA+; in un laboratorio gratuito guidato dal rapper bolognese Manuel Fu Kyodo Simoncini – che si svolgerà il 17 e 18 settembre dalle ore 16 alle ore 18.30 alla Casa della Cultura di Calderara di Reno – i partecipanti, in qualità di co-autori, le trasformeranno in una canzone che verrà diffusa per le strade di Calderara di Reno il 21 settembre: una performance itinerante in bicicletta a cui tutti sono invitati a prendere parte.
Il resto del programma, che dal 16 al 22 settembre ospita performing arts, danza, musica, teatro, esperienze immersive e incontri, vede invece alternarsi alcuni progetti sui quali il festival ha sempre creduto, a partire dal gruppo nanou che festeggia i suoi 20 anni.
La compagnia di danza sarà nella Sala della Musica, il 16 settembre alle 18.30 per un talk e il 17 settembre in Pinacoteca (ore 19.30, 20.10, 20.50) con Moto perpetuo. Visioni in Guercino, installazione coreografica creata appositamente per il festival che mette in dialogo i corpi con l’arte antica e in particolare con la Vestizione di San Guglielmo, capolavoro giovanile del pittore.
Il 21 e 22 settembre negli spazi della Raccolta Lercaro Bluemotion presenta, invece, Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta. Extended version, un diario di voci e suoni da Hold Your Own di Kae Tempest, parte del percorso di ricerca sul mito di Tiresia e l’opera di Kae Tempest, «da ascoltare in cuffia wireless in piedi, sdraiatə, ballando, a occhi chiusi o spalancati».
In occasione dell’apertura del nuovo spazio dedicato alla produzione artistica, serra madre, il 20 settembre alle ore 21 il collettivo Bologna Modulare propone Concerto Micelico, un’improvvisazione controllata per quattro sintetizzatori modulari , ispirata – appunto – dal micelio, apparato reticolare/rizomatico che consente la comunicazione nel mondo vegetale.
Siccome poi ad ascoltarci non ci sono sono gli esseri umani, ma anche le nuove tecnologie, il 18 settembre presso 5/C Lab l’autore, attore, artista visivo e regista cinematografico Davide Calvaresi avvia il suo dialogo solitario con chatGPT ne Il vecchio con la panda.
E, ancora: una nuova Queer Art Walk con Flavia Monceri, che propone una lettura queer – nel senso etimologico di “strano, fuori dal comune” – della collezione del Museo Davia Bargellini, il 22 settembre alle ore 16.45 e Nikita di Francesca Sarteanesi in prima regionale al LabOratorio San Filippo Neri il 19 settembre alle ore 20.30.
Scritto da Salvatore Papa