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Cinema Godard - Fondazione Prada
Largo Isarco 2, 20139 Milano

Quando

giovedì 31 ottobre 2024
H 21:00

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€ 6/4

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Quali sono i film che vi hanno fatto sognare da bambini? Che ne so, I Goonies perché avreste voluto vivere un’avventura di pirati, trabocchetti e tesori? Last Action Hero perché avreste voluto vivere un action con Schwarzenegger? Ready Player One perché avreste voluto vivere in un videogioco? Esistono tanti film che rispondono a queste esigenze, per ogni generazione. Nel 2004, finalmente, Halloween Killer capiva che qualcuno di noi da bambino sognava anche di diventare amico di Satana. Poi ci ritorniamo.

Il nome di Jeff Lieberman non esce abbastanza spesso dalla bocca di chi parla dei grandi registi horror del suo periodo eppure, come minimo, rispondeva in pieno all’identikit del tipo di autore da tenersi stretti: quello alimentato dal fuoco sacro della passione che girava con pochi spiccioli, certo, ma soprattutto quello che non si accontentava di girare horror più o meno vicini a generi riconosciuti, ma doveva sempre trovarne un angolo tutto suo, qualcosa di fresco e non ancora visto. Squirm – il primo che conobbi, grazie alle classifiche di Zio Tibia nelle memorabili notti horror di Italia1 a fine anni ‘80 – era una storia di vermi assassini inserita in un contesto southern gothic, ed è a tutt’oggi unica nel suo filone. Blue Sunshine era un’investigazione paranoica, complottista e sottilmente irriverente che metteva in scena l’incubo peggiore della generazione hippie, mostrando un pugno di ex-fricchettoni indotti in follia omicida dagli effetti tardivi di un allucinogeno sperimentale che, simbolicamente, faceva loro perdere i capelli. Just Before Dawn sembrava seguire religiosamente tutte le regole dello slasher standard (comunque comprensibile nel 1981, in cui non erano ancora abusate) ma infilava un twist tutto suo e soprattutto ribaltava gloriosamente le aspettative sulla final girl. Remote Control, in modo più apertamente satirico, parlava di alieni che pianificavano di conquistare la terra ipnotizzando la gente con la videocassetta di un film anni ‘50. Ogni titolo aveva elementi di satira e di creatività spiazzante, la spinta propulsiva a cercare vie d’uscita dalle aspettative standard, e un talento istintivo per immagini che ti si piantavano nel cervello: la prima faccia invasa dai vermi in Squirm, gli occhi allucinati della madre in preda all’istinto killer in Blue Sunshine, l’inaspettata mossa di autodifesa con cui si chiude Just Before Dawn. Lieberman sembrava avere il classico talento anarchico di quelli che all’epoca uscivano dalla factory di Corman: non fare effettivamente parte di quel giro, e fare piuttosto contesto a sé, è probabilmente uno dei motivi per cui non si parla abbastanza di lui.

Ma la storia di Jeff Lieberman, per quel che mi riguarda, è bella perché non si tratta semplicemente di un regista cult ingiustamente sparito dopo un pugno di titoli memorabili (a cui, curiosamente, va aggiunta la sceneggiatura alimentare di La storia infinita 3): lo è perché, ben sedici anni dopo Remote Control, se ne uscì di colpo con il suo film migliore.

Halloween Killer (in originale Satan’s Little Helper) è il progetto in cui finalmente la sua voce autoriale risplende nel modo più libero, compiuto e brillante. Il bambino fissato con l’idea di diventare amico di Satana non è né una reale ode a Satana (pazienza…) né al contrario una condanna all’influenza negativa dei videogiochi, ma più una provocazione in stile John Waters per mettere in scena ribaltamenti di contesto e smascherare convenzioni sociali e ipocrisie. È il divertimento di giocare con la festa di Halloween, portare all’estremo i cortocircuiti di senso che permette, e sfogare un po’ di sana irriverenza in una spettacolare commedia degli equivoci intinta nel sangue. E a quel punto, la parte brutta della storia di Jeff Lieberman è che i suoi film sono troppo pochi.

 

Nella notte di Halloween – dalle ore 21 – non perdetevi la possibilità di incontrare Jeff Lieberman e di ascoltare da lui, in conversazione con il critico Manlio Gomarasca, le riflessioni sulla sua ricerca. Dopo il talk sarà proiettato il film Halloween Killer (in originale Satan’s Little Helper).

 

Scritto da Nanni Cobretti