Si chiamano Kammermusik Trio, ma non sono esattamente un trio di musica da camera. Si muovono in ambito jazz, ma non suonano jazz convenzionale. Niente standard, niente spartiti, ma tre musicisti liberi di improvvisare.
La loro prima apparizione romana in pubblico fu a fine 2016 da Blutopia, negozio di dischi al Pigneto dove, in epoca pre-pandemica, artisti italiani e stranieri presentavano progetti spesso inediti ad un manipolo di spettatori accomodati su poche sedie. Da allora li abbiamo visti più volte, dal Klang, nell’interessante rassegna “Altera”, alla Casa del Jazz.
Ma Schiaffini, De Fabritiis e Tilli li conosciamo bene anche al di fuori di Kammermusik.
Giancarlo Schiaffini, a lungo collaboratore del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza ed instancabile trombonista attivo in mille progetti, nonché autore di testi fondamentali sul ruolo dell’improvvisazione nella musica moderna, di recente lo abbiamo incontrato alla Casa del Jazz in occasione del concerto d’apertura della XXVII edizione del festival di jazz e musiche improvvisate “Una Striscia di Terra Feconda”, che ha visto il ritorno sulle scene dopo un lungo periodo di pausa dell’Italian Instabile Orchestra, la big band fondata da Pino Minafra nel 1990.
Errico De Fabritiis negli scorsi mesi si è esibito in duo con Mike Cooper e con Simone Alessandrini, ma è soprattutto uno dei componenti dei Roots Magic, quartetto composto oltre che dallo stesso De Fabritiis al sax, da Alberto Popolla ai clarinetti, Gianfranco Tedeschi al contrabbasso e Fabrizio Spera alla batteria, da qualche tempo ampliato a quintetto con l’arrivo di Eugenio Colombo. Quattro uscite discografiche su Clean Feed, oltre cento concerti alle spalle e la partecipazione ad alcuni dei principali festival internazionali ne fanno una delle più importanti formazioni jazz italiane in circolazione.
Luca Tilli, violoncellista che si muove tra musica contemporanea, free jazz ed improvvisazione, nonché compositore per spettacoli di danza e teatrali, lo ricordiamo fra le tante collaborazioni, al fianco del trombone di Sebi Tramontana e nell’European Galactic Orchestra di Gabriele Mitelli. In ambito del tutto diverso è apparso in Mirror Emperor, album degli Zu93, collaborazione fra gli Zu e David Tibet dei Current 93.
Per il concerto di stasera, rubando il titolo di un libro di Schiaffini, una sola raccomandazione: non chiamatelo jazz!
Scritto da Carlo Cimmino