È un appuntamento che arriva puntuale quello con i sabati dedicati all’improvvisazione ospitati dal Metro Core, circolo Arci nel cuore del Pigneto, per l’occasione eccezionalmente slittato alla domenica a causa degli impegni dei musicisti coinvolti. Questa settimana potremo assistere ad un incontro fra Italia e Stati Uniti, da un lato la batteria di Ermanno Baron, dall’altro l’elettronica di Ted Moore, nel bel mezzo il sax di Dan Kinzelman, americano di nascita, ma italiano d’adozione.
Chi, per questioni logistiche, conosciamo meglio è chiaramente Ermanno Baron. Membro del trio Arbo di Igor Legari, dell’ensemble di improvvisazione elettroacustica Acre e del MAT di Marcello Allulli, lo abbiamo visto pochi giorni fa al Cantiere con Genera, trio con un album d’esordio uscito lo scorso anno, che lo vede accanto a Luca Venuticci a pianoforte e melodica e Dario Miranda al contrabbasso.
Dan Kinzelman vive in Umbria da quasi vent’anni. Ha iniziato la sua avventura italiana al fianco di Enrico Rava, ma le collaborazioni sono state tantissime. Attualmente porta avanti un interessante progetto in solo, Resist/Evolve, è membro del quintetto di Simone Graziano, Frontal, e – soprattutto – del trio Hobby Horse, insieme a Joe Rehmer al basso e Stefano Tamborrino alla batteria, e dei Ghost Horse, versione estesa del trio, che vede anche la presenza di Filippo Vignato al trombone, Glauco Benedetti alla tuba e Gabrio Baldacci alla chitarra baritona.
Compositore tramite codifica di software personalizzati, autore di installazioni di sound art e di musiche per il teatro e la danza, Ted Moore è stato ospite dell’American Academy in Rome dove, purtroppo in eventi a capienza limitatissima a causa delle restrizioni da Covid, si è esibito in sessioni di improvvisazione con Fabrizio Spera e, successivamente, con Alípio C. Neto ed Ermanno Baron. La registrazione di questo secondo incontro è stata pubblicata lo scorso anno dalla Mother Brain Records con il titolo “Nuclear Sonic Fusion”.
Scritto da Carlo Cimmino